La stesura di un programma alimentare non è certamente cosa facile se si pensa al fatto che ogni persona è unica nel suo genere e diversa dalle altre. Ognuno, infatti, risponde in maniera differente nei confronti sia di un percorso dietetico-nutrizionale che di un programma di esercizio fisico poiché sono molti i fattori che possono influenzare capacità e reazione agli stimoli, dalla risposta soggettiva alla dieta, alle sedute di allenamento e capacità di recupero, allo stile di vita in genere.
Alla luce di queste considerazioni, ogni programma alimentare e sportivo dovrebbe prevedere una valutazione iniziale della composizione corporea, tale da fornire informazioni dettagliate sul livello di forma fisica e sullo stato nutrizionale della persona.
Nel caso del dimagrimento, se pensiamo al corpo come ad un modello semplificato composto da massa magra e da massa grassa, è bene essere sicuri che il calo di peso avvenga nella parte grassa del nostro corpo e non nella magra.
Durante un percorso di dimagrimento e/o di rimodellamento, infiatti, non è tanto importante perdere peso in eccesso, quanto perdere volume in eccesso!
A tale scopo la Bioimpedenziometria (BIA) è senza dubbio una delle metodiche più attendibili e sicuramente la meno invasiva per valutare la composizione corporea.
In sintesi la Bioimpedenziometria permette di:
- dimostrare che l’allenamento e l’alimentazione stanno realmente facendo perdere tessuto adiposo, e non altri tessuti più importanti;
- valutare quanto grasso c’è nel corpo prima di iniziare un programma di dimagrimento;
- calcolare il metabolismo basale, le percentuali di massa muscolare e grassa, al fine di adattare allenamento e alimentazione;
- escludere o valutare l’entità di eventuali stati di ritenzione idrica;
- verificare se l’acqua totale in valore assoluto e nei compartimenti intra ed extracellulari rimane stabile, indicando un sostanziale equilibrio idrico.
Soprattutto, la bioimpedenziometria consente di dimostrare che:
- l’andamento del peso non è costante e giornalmente l’acqua può variare di molto;
- un calo ponderale non è sinonimo di diminuzione di grasso (soprattutto quando avviene in poco tempo);
- che a seguito di una dieta incontrollata per prima cosa varia l’acqua e la massa proteica, cioè la massa cellulare.
Dunque, non bisogna scoraggiarsi se durante il proprio percorso alimentare possa succedere che il peso rimanga quasi invariato, ma occorre andare a ricercare cosa si nasconde dietro quei chili: è importante valutare quindi la composizione corporea con l’ausilio della bioimpedenziometria, o di altre metodiche analitiche, per quantificare oggettivamente i cambiamenti positivi della propria composizione corporea.
Il reale dimagrimento è rivolto all’eliminazione del grasso in eccesso e non alla riduzione del peso sulla bilancia; come, d’altronde, l’ipertrofia è rivolta all’aumento della muscolatura e non della massa grassa.
INDICAZIONI PER IL PAZIENTE PRIMA DELLA VISITA IMPEDENZIOMETRICA:
- Non deve aver mangiato cibi salati o particolarmente zuccherini da almeno 4 ore;
- Non deve aver ingerito acqua o bibite poco prima della rilevazione (non bere da almeno 1 ora prima);
- Non deve aver fatto esercizi ginnici prima della rilevazione (non fare sport da almeno 4 ore):
- Non deve aver ingerito bevande alcoliche prima della rilevazione;
- Non deve essere sudato;
- Non deve presentare cute fredda o calda fuori dai limiti di normalità;
- Non deve avere applicato creme cosmetiche su mani e piedi;
- Non deve avere protesi metalliche all’interno del corpo o bypass coronarici
- Non essere in stato interessante (gravidanza)